INFN E MAE RAFFORZANO LA LORO COLLABORAZIONE

25 Marzo 2014

news INFN - ferroni2Più sinergie a sostegno dell’internazionalizzazione della ricerca scientifica e maggiori collaborazioni tra gli attori italiani che si muovono sulla scena globale. Nasce da questa esigenza l’intesa firmata oggi tra l’INFN e il Ministero degli Affari Esteri (MAE) con la quale si è voluto dare un maggiore impulso alla già stretta collaborazione tra le due istituzioni. “Al fine di rendere le nostre imprese e i nostri centri di ricerca sempre più competitivi su scala internazionale occorre aumentare le occasioni di interazione e imparare a coordinare la nostra azione negli scenari globali”, ha detto Andrea Meloni, Direttore generale MAE per la promozione del Sistema Paese, procedendo alla firma del protocollo d’intesa e relativa convenzione operativa assieme a Fernardo Ferroni, presidente INFN. “Le attività di ricerca sulle quali siamo concentrati si svolgono tutte in un ambito internazionale nel quale la competizione è molto agguerrita e la vicinanza della Farnesina è per noi fondamentale”, ha aggiunto Ferroni, ricordando come il Ministero curi il coordinamento e la promozione di importanti attività internazionali in cui l’INFN è coinvolto, tra le quali quelle legate al Cern di Ginevra o all’organizzazione scientifica Sesame con sede in Giordania, il cui sviluppo ha forti ricadute economiche anche a beneficio delle imprese.

Potrebbero interessarti anche

Il neutrino da record osservato da KM3NeT

Immagine: Roald Amundsen - HX Hurtigruten Expeditions

Al via il progetto europeo Lownoiser per proteggere gli ecosistemi marini dall’inquinamento acustico

scienziata

L’INFN celebra la settimana STEM e la Giornata Internazionale per le Donne e le Ragazze nella Scienza 2025

International Year of Quantun 2025

International Year of Quantum Science and Technology, 2025

progetto SPES (Selective Production of Exotic Species)

SPES produce il suo primo fascio di ioni instabili

Immagine stampa 3d

Una nuova generazione di scintillatori plastici grazie alla stampa 3D